Mario Bucci – Morte
Ciò che non è conosciuto non va temuto, ma rispettato.
Ciò che non è conosciuto non va temuto, ma rispettato.
L’idea di morire non mi crea nessuna paura; so già che tornerò lì dov’ero prima di venire al mondo e la cosa mi affascina e mi rende sereno.
Nel regno eterno della morte troverai quella pace invano sospirata in questa vita di miserie e di affanno.
Nonna… la tua scomparsa avvenuta diversi anni fa ha lasciato dentro di me un vuoto incolmabile! Te ne sei andata così presto che non ho potuto nemmeno rivelarti i primi segreti d’amore di una allora quattordicenne! Dall’alto dei cieli tu mi guardi ma non mi basta! Vorrei riaverti qui… con me e so che questo non può avvenire! Se solo ti penso le lacrime scendono irrefrenabili.
Dopo aver visto decine di morti ammazzati, imbrattati del loro sangue che si mescola allo sporco, esalanti odori nauseabondi, guardati con curiosità o indifferenza professionale, scansati come rifiuti pericolosi o commentati da urla convulse, ne ho ricavato una sola certezza, un pensiero tanto elementare che rasenta l’idiozia: la morte fa schifo.
La morte, se non è un pensiero, non fa paura.
Morte, parola subdola della vita. Non ci sarebbe vita se non ci fosse la morte, non ci sarebbe morte se non ci fosse la vita.