Giacomo Casanova – Morte
Morire è come dover uscire dal teatro quando o spettacolo non è ancora terminato.
Morire è come dover uscire dal teatro quando o spettacolo non è ancora terminato.
Non si potrebbe mai dimenticare chi ora è tra le stelle, ma sempre con te, al tuo fianco e nel tuo cuore.
Quando il tuo cuore cesserà di battere il suo eco riecheggerà all’unisono sul mio; sostenendolo sino alla fine…
Nessuno mi aveva detto che il lutto fosse così simile alla paura… sto cominciando a capire perché il lutto ricorda tanto l’attesa. Dipende dal fatto che infiniti impulsi ai quali ci eravamo abituati restano frustrati. Non c’era pensiero, sentimento o azione che non avesse lui per oggetto. Ora, non hanno più meta.Continuo, per abitudine, a tendere la freccia sulla corda, ma poi ricordo, e devo deporre l’arco. Così tante strade portavano il mio pensiero a lui, ma ora un invalicabile posto di frontiera le blocca. Una volta erano strade, ora sono vicoli ciechi.
Perché la morte è un mistero oscuro… ci affascina, ci travolge, ci prende per mano e ci accompagna oltre la soglia della vita… e luce sarà anche per noi!
Vorrei che questa tecnologia così evoluta potesse mettermi ancora in contatto con voi nonni, non sentire più quel dolore che l’immensa perdita mi ha regalato.Per farvi sapere come sto che faccio con chi sono. Soffro, mi mancate.
Rasserenarmi con una noce all’idea della morte…