Napoleone Bonaparte – Morte
Ci sono ferite alle quali sarebbe preferibile la morte.
Ci sono ferite alle quali sarebbe preferibile la morte.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c’è, quando c’è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti… (Lettera sulla felicità)
Chi si accorcia di vent’anni la vita, accorcia di altrettanto la paura della morte.
Anagrammando la Morte… treMo.
Prima o poi arriva per tutti, il momento di calare il sipario.
L’assassinio è la forma estrema di censura.
Una persona annega in alto mare, una annega in un bicchier d’acqua. Ma entrambi muoiono.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c’è, quando c’è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti… (Lettera sulla felicità)
Chi si accorcia di vent’anni la vita, accorcia di altrettanto la paura della morte.
Anagrammando la Morte… treMo.
Prima o poi arriva per tutti, il momento di calare il sipario.
L’assassinio è la forma estrema di censura.
Una persona annega in alto mare, una annega in un bicchier d’acqua. Ma entrambi muoiono.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c’è, quando c’è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti… (Lettera sulla felicità)
Chi si accorcia di vent’anni la vita, accorcia di altrettanto la paura della morte.
Anagrammando la Morte… treMo.
Prima o poi arriva per tutti, il momento di calare il sipario.
L’assassinio è la forma estrema di censura.
Una persona annega in alto mare, una annega in un bicchier d’acqua. Ma entrambi muoiono.