Cesare Beccaria – Morte
Non è dunque la pena di morte un diritto, […] ma è una guerra della nazione con un cittadino.
Non è dunque la pena di morte un diritto, […] ma è una guerra della nazione con un cittadino.
Se non mi uccido è perché anche la morte m’è indifferente.
Siamo attimi di un tempo che giunge a un traguardo certo: la fine!
La morte delle persone che ci stanno accanto ci riguarda più della nostra.
L’ultimo momento cosciente, in cui potremo dire “io”, sarà quello in cui muoriamo. Il resto è un grande punto interrogativo.
Per me la morte è come un oggetto che non va più e non si può riparare, buio per sempre.Niente rumori niente visioni.
Parliamone.Credi davvero che io sia un nemico malvagio?Quando io arrivo, nei cuori degli uomini, comincia a fare un freddo polare, ed io mi chiedo perché?Lo sai, è da quando ci sei tu, che esisto anche io, eppure tu non ti sei mai interessato a me. Non mi hai mai prestato attenzione, se non sguardi carichi di odio e rancore.Vorrei chiarire una cosa, una volta per tutte.Io non mai ucciso nessuno.Chiaro!?Io sono solo un ponte, dannazione!Un semplice, sorpassato e vecchissimo ponte!