Dina Vettore Tanziani – Morte
Morte: il piacere di fare un viaggio senza valige.
Morte: il piacere di fare un viaggio senza valige.
La morte mostra all’uomo ciò che egli é.
Non ho paura di cadere. Quello di cui ho paura è il momento in cui smetti di cadere e cominci ad essere morto.
Punizione per alcuni, per altri un dono e per molti, un favore.
Non è dalla morte che si giudica qualcuno ma da quel che è stato durante la vita.
Vorrei essere come un fiore: sbocciare e morire in un giorno.
Questa tradizione umana del 2 novembre, abbellire le tombe, comprare fiori, per me non è cristiana; penso alle parole di Gesù: “Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti”. Pregare per chi ha già lasciato la Terra, questo è cristiano, questo è credere. Per chi ha fede, la morte del corpo è un passaggio dalla vita carnale alla vita eterna; la vera morte è quella dell’anima, non del corpo che la ospita per fare esperienza terrena; l’anima muore a causa del male che facciamo e di cui non ci pentiamo, ma potrà vivere se faremo del bene e saremo capaci di Amare come Dio, e da Dio.