Luca Englaro – Morte
Dopo la morte ci aspetta il nostro destino: nulla o infinito?
Dopo la morte ci aspetta il nostro destino: nulla o infinito?
Questo mondo è un enorme campo di concentramento, c’è chi ha la fortuna di avere una cella piccola chi una grande, chi può ammirare il verde campo di fiori, chi ripararsi gli occhi dalla sabbia infuocata del deserto. Sempre prigione è! E forse l’unica sostanziale libertà sarà raggiunta a fine corsa, quando chiuderemo gli occhi e li riapriremo da esseri liberi e non detenuti!
Ogni credente davanti all’eutanasia resta giustamente indignato. Tira fuori il nome di Dio e nel nome di Dio chiede pietà per la vittima. Ma se siamo in mano di Dio, se vogliamo che sia Dio a decidere, se deve essere fatta la sua volontà, perché l’uomo si ostina a tenere in vita il prossimo anche quando “non è più vivo”? Se l’uomo spesso non si ostinasse a tenerci in vita intubandoci, nutrendoci, salvandoci in quella fase di Vita che “Vita non è”, voleremo in modo naturale verso quel Dio che già ci attendeva e ci aveva chiamato a sé. Non è eutanasia morire senza “forzature dell’uomo”, ma è un sacrosanto diritto umano quello di morire in pace in modo naturale con dignità.
I terroristi commettono sempre un errore imperdonabile. Uccidono innumerevoli innocenti e ne rivendicano la morte per la loro causa.Non hanno ancora capito una cosa fondamentale.La Morte non ha fazione, schieramento o colore. Non ha interessi né desideri.Ha soltanto la sua missione, mietere e ricordare.
Ci sono molti modi per morire: il peggiore è morire dentro mentre continui a vivere fuori.
Certe persone dovrebbero morire alla svelta. Perché recherebbero meno dolore morendo in breve tempo, di tutto quello che fanno essendo ancora in vita.
Non ho paura di morire è la paura di aver paura che mi fa paura.