Roberto Gervaso – Morte
Quando scherzo sulla morte mi vengono i brividi.
Quando scherzo sulla morte mi vengono i brividi.
Com’è pesante la conversazione della gente leggera.
La morte è l’assoluta fantasia di ogni uomo.
Papà ma perché muoiono sempre le persone migliori, se tu vai in giardino, quali fiori strappi, quelli belli o quelli brutti?
Oh Cristo, cosa hai portato all’interno della matrice di tuo Padre?
Un uomo veramente sincero, trasforma perfino la morte in una storia d’amore.La morte deve essere celebrata. Devi entrare nel regno della morte senza lotta, senza resistenza.Si deve accettare la morte e morire in un profondo abbandono. Solo cosi incontrerai il mistero in una bellezza,che non può assomigliare a nient’altro! Morire conscio significa sapere che nulla muore.
Ricordo mio nonno, un contadino: quando gli chiedevo “Cosa fai, nonno?”, rispondeva “aspetto la morte”. Per me non era mai una risposta tragica perché per lui aspettare la morte significava attrezzarsi, nell’ultima parte della vita, ad affrontarla con tutte le armi dell’uomo (lo scherno, l’ironia, la tristezza, l’amicizia, l’amore), ma mai ad esorcizzarla. Noi invece la dobbiamo esorcizzare con i nostri “gesti segreti” perché crediamo solo nei fatti. E di fronte al “fatto della morte”, che non si può controllare perché si è “assenti” nei riguardi di esso, possiamo solo fare scongiuri o “dare i numeri”.