Luca Englaro – Morte
Il pensiero della morte genera l’angoscia di chi è costretto a sapere che l’evento si realizzerà, ignorandone il come, il quando e soprattutto il perchè.
Il pensiero della morte genera l’angoscia di chi è costretto a sapere che l’evento si realizzerà, ignorandone il come, il quando e soprattutto il perchè.
Colei che subdola o palese, avanza inesorabile tra il nulla, ricordandoci che niente è eterno ma tutto ha fine.
È tutto un mistero, cosa c’è dopo il “volo”? Il mistero stesso ha conservato in sé un mistero, un mistero divino. Ora, come non mai, la “notte delle albe” si è tramutata in qualcosa di grandioso, perché verrà il giorno in cui, finalmente, riverrà il tramonto, e quel tramonto non morrà mai!
Morirò quando Dio mi concederà questo grande onore.
Un morto cristiano è una tragedia…Un morto orientale è troppo lontano…Un morto islamico è un successo del nostro esercito…Un ricco morto è un andirivieni di eredità…Un povero morto è una triste storiella da raccontare al bar…Un giovane morto è vittima dell’alcool…Un adulto morto è vittima di un attentato…Un anziano morto è la prova che gli ospedali non funzionano…Un bambino morto è un’innocente…Un criminale morto, è un bene per la società…
Dopo la morte attendono gli uomini cose che essi non sperano né immaginano.
Siamo troppo educati per morire di fame. Moriremo di appetito.