Publilio Siro – Morte
Come uomini siamo uguali davanti alla morte.
Come uomini siamo uguali davanti alla morte.
I misteri che si celano dietro la morte sono infiniti… come i ricordi delle persone che abbiamo amato.
Una delle cose più terribili che possono capitare ad un essere umano è doversi far morire a causa di chi non sarebbe dovuto neppure nascere.
Non è la morte che fa paura, ma è la vita con le sue fiabe e i suoi dolori che ci usura.
La Vita regala, la Morte sottrae.
Ricordo mio nonno, un contadino: quando gli chiedevo “Cosa fai, nonno?”, rispondeva “aspetto la morte”. Per me non era mai una risposta tragica perché per lui aspettare la morte significava attrezzarsi, nell’ultima parte della vita, ad affrontarla con tutte le armi dell’uomo (lo scherno, l’ironia, la tristezza, l’amicizia, l’amore), ma mai ad esorcizzarla. Noi invece la dobbiamo esorcizzare con i nostri “gesti segreti” perché crediamo solo nei fatti. E di fronte al “fatto della morte”, che non si può controllare perché si è “assenti” nei riguardi di esso, possiamo solo fare scongiuri o “dare i numeri”.
La verità siede sulle labbra degli uomini morenti.