Klara Erzsebet Bujtor – Musica
Quando suoni per te, segui il ritmo del tuo cuore,quando suoni per gli altri,mettici anche l’anima!
Quando suoni per te, segui il ritmo del tuo cuore,quando suoni per gli altri,mettici anche l’anima!
Il cielo è un farso vedere, dove finisce l’aria incomincia l’infinito.
La vita è come la musica, basta cambiare una nota, e, l’allegria diventa tristezza.
Nella nostra vita si suonano delle note, a volte dolci, a volte lente, a volte casuale, a volte precise, a volte deboli, a volte allegre, a volte tristi. Note su note io creo la mia melodia. Suonarla vuol dire ricordare, a volte con le lacrime agli occhi, a volte col sorriso sulle labbra: ma il ricordo è parte dell’anima e mi tiene viva ed è l’unico modo che mi fa aver voglia di continuare a suonare e cercare la giusta melodia, quella che mi porta serenità e dolcezza nel cuore.
Non c’è nulla di scandaloso, intendiamoci. Do la caccia a me stesso, perché eliminandomi metaforicamente voglio lanciare un messaggio di rinnovamento musicale e artistico che per me deve essere una costante.
Ezra Pound ci informa che forse la musica è il ponte tra il conscio e l’universo non pensante, senziente, ed anche non senziente. Praticamente è il ponte tra la nostra imbecillità e quella dell’universo, ecco perché certi cantanti hanno così successo.
Quello che è l’amore per l’anima è l’appetito per il corpo. Lo stomaco è il maestro che dirige la grande orchestra delle nostre passioni. Mangiare, amare, cantare, digerire sono i quattro atti di quell’opera comica che è la vita.
Il cielo è un farso vedere, dove finisce l’aria incomincia l’infinito.
La vita è come la musica, basta cambiare una nota, e, l’allegria diventa tristezza.
Nella nostra vita si suonano delle note, a volte dolci, a volte lente, a volte casuale, a volte precise, a volte deboli, a volte allegre, a volte tristi. Note su note io creo la mia melodia. Suonarla vuol dire ricordare, a volte con le lacrime agli occhi, a volte col sorriso sulle labbra: ma il ricordo è parte dell’anima e mi tiene viva ed è l’unico modo che mi fa aver voglia di continuare a suonare e cercare la giusta melodia, quella che mi porta serenità e dolcezza nel cuore.
Non c’è nulla di scandaloso, intendiamoci. Do la caccia a me stesso, perché eliminandomi metaforicamente voglio lanciare un messaggio di rinnovamento musicale e artistico che per me deve essere una costante.
Ezra Pound ci informa che forse la musica è il ponte tra il conscio e l’universo non pensante, senziente, ed anche non senziente. Praticamente è il ponte tra la nostra imbecillità e quella dell’universo, ecco perché certi cantanti hanno così successo.
Quello che è l’amore per l’anima è l’appetito per il corpo. Lo stomaco è il maestro che dirige la grande orchestra delle nostre passioni. Mangiare, amare, cantare, digerire sono i quattro atti di quell’opera comica che è la vita.
Il cielo è un farso vedere, dove finisce l’aria incomincia l’infinito.
La vita è come la musica, basta cambiare una nota, e, l’allegria diventa tristezza.
Nella nostra vita si suonano delle note, a volte dolci, a volte lente, a volte casuale, a volte precise, a volte deboli, a volte allegre, a volte tristi. Note su note io creo la mia melodia. Suonarla vuol dire ricordare, a volte con le lacrime agli occhi, a volte col sorriso sulle labbra: ma il ricordo è parte dell’anima e mi tiene viva ed è l’unico modo che mi fa aver voglia di continuare a suonare e cercare la giusta melodia, quella che mi porta serenità e dolcezza nel cuore.
Non c’è nulla di scandaloso, intendiamoci. Do la caccia a me stesso, perché eliminandomi metaforicamente voglio lanciare un messaggio di rinnovamento musicale e artistico che per me deve essere una costante.
Ezra Pound ci informa che forse la musica è il ponte tra il conscio e l’universo non pensante, senziente, ed anche non senziente. Praticamente è il ponte tra la nostra imbecillità e quella dell’universo, ecco perché certi cantanti hanno così successo.
Quello che è l’amore per l’anima è l’appetito per il corpo. Lo stomaco è il maestro che dirige la grande orchestra delle nostre passioni. Mangiare, amare, cantare, digerire sono i quattro atti di quell’opera comica che è la vita.