Paul Mehis – Paradiso & Inferno
Solo colui che è rimasto irrimediabilmente ustionato dalle fiamme dell’Inferno, potrà comprendere appieno le meraviglie del Paradiso.
Solo colui che è rimasto irrimediabilmente ustionato dalle fiamme dell’Inferno, potrà comprendere appieno le meraviglie del Paradiso.
È più facile per l’immaginazione comporsi un inferno con il dolore che un paradiso con il piacere.
Se scegliete di avere accanto una persona debole, non aiutatela in tutto, lasciate che impari a crescere anche da sola.Arriverà un giorno in cui, per quanto forti possiate essere, sentirete l’estrema necessità di aiuto e se non lo avrete, sarà comunque per causa vostra.
Ho sempre ammirato i particolari, però un giorno mentre mi concentravo su un’infinitesima crepa nell’intonaco di una mia ora, un palazzo di vita mi crollò addosso.Molto tempo dopo, capii che sono necessari anche i particolari, per i Particolari, ma è indispensabile avere insieme, una visione d’insieme.
Si dice che la creazione del Paradiso fosse la favola di un ignoto amore che a un certo punto sprigionò le ali dalla crosta terrestre, e così, raffreddandosi la terra, comparvero, al di là delle credenze bibliche, i primi voli degli angeli.
Le passioni, degne di un essere umano, dovrebbero essere quelle che sfociano in qualcosa di concreto atto tanto al proprio bene, quanto a quello di chi lo circonda.
Ero solo… la sua voce era imponente nel silenzio della spiaggia deserta, nel buio non coglievo lo stacco tra lui ed il cielo nel quale non risplendeva la luna, ma delle stelle di dimensioni incredibili…Nell’oscurità, la parte delle onde frontale mi appariva simile ad infinite strisce di schiuma color avorio che si rincorrevano e mi rincorrevano, come lunghissimi e sinuosi serpenti albini.Avevo l’impressione che dalla sua enormità potesse emergere un essere immenso da un momento all’altro, qualcosa di indefinibile ed amorfo come una creatura descritta nel Necronomicon da Lovecraft.Camminai sulla spiaggia per parecchi minuti, impossibilitato a distoglievi lo sguardo.Avanzavo faticosamente con un passo grottesco per i tacchi degli stivali che sprofondavano nella sabbia fine come zucchero…Il vento freddo mi scavava il viso e trasportava un odore penetrante e, per me, sconosciuto quanto attraente.