Charles Bukowski – Paradiso & Inferno
Sulla via per l’inferno c’è sempre un sacco di gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine.
Sulla via per l’inferno c’è sempre un sacco di gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine.
Il presente del mio inferno è saperti a mille chilometri distante e nel sapere di averti persa per sempre, tutto ciò è consolato dal fatto di averti incotrata e sapere che esisti, questo mi da il paradiso.
Non avevo interessi. Non riuscivo ad interessarmi a niente. Non avevo idea di come sarei riuscito a cavarmela, nella vita. Agli altri, almeno, la vita piaceva. Sembravano capire qualcosa che io non capivo. Forse ero un po’ indietro. Era possibile. Mi capitava spesso di sentirmi inferiore. Volevo solo andarmene. Ma non c’era nessun posto dove andare. Il suicidio? Gesù Cristo un’altra faticata. Avevo voglia di dormire per cinque anni di fila, ma non me lo permettevano.
Mi parlano di inferno, come se io fossi inesperto o ingenuo. Ci sono soltanto inferni: la nostra libertà consiste unicamente nella possibilità di sceglierne uno e di restarvi sepolti, finché la cattiveria del prossimo o la nostra stanchezza non ci precipita in uno diverso, e il passaggio, il cambiamento ci pare una caduta, ed è invece un girarsi sull’altro fianco.
Con il cuore a pezzi e l’anima in fiamme l’unica cosa che si può dare non è amore ma soltanto dannazione.
È dell’inferno dei poveri che è fatto il paradiso dei ricchi.
Quando dormo sono un angelo, è quando sono sveglio che…