Friedrich Wilhelm Nietzsche – Paura & Coraggio
Criterio quotidiano. Ci si sbaglierà raramente, attribuendo le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all’abitudine e quelle meschine alla paura.
Criterio quotidiano. Ci si sbaglierà raramente, attribuendo le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all’abitudine e quelle meschine alla paura.
È proprio ciò che più temiamo a rivelarsi prezioso dopo averlo affrontato.
Non è vero che le parole volano, a volte rimangono così impresse da far paura.
Ho paura! Questo mondo va a rotoli! Nel giro di una settimana nella mia città due giovani decidono di prendere a calci la loro vita: uno decide di farsi prete, un’altra, addirittura, suora di clausura. No, non ci credo. Non è possibile! C’è qualcosa che non va. Riapriamo i manicomi e chiudiamoci tutti coloro che credono all’amore. Mettiamoci dentro coloro che pensano che solo una vita spesa per l’altro ha valore. Leghiamo coloro che professano un Dio che non chiude il proprio recinto ma è pronto ad andare alla ricerca della pecorella smarrita. In isolamento coloro che nel silenzio spendono la loro vita per la giustizia e la legalità. Ho paura, anzi no, voglio essere matto anch’io. Be happy!
Il popolo è il giro vizioso della natura per arrivare a sei, sette grandi uomini. Si, e per poi girarci intorno.
Tu sei come una farfalla: sei libero, ma incatenato al tempo; sei fantastico, ma hai paura di non vivere appieno; sai volare, ma non sfrutti l’altezza; sei bellissimo, ma non hai vanità; sei dolce come il miele, ma nasci da un fetente bruco; hai le antenne per ascoltare e raggiungi l’anima di chi vuoi, ma non rischi per tempo della vita, per paura di non farcela.
Siamo sconosciuti a noi stessi, noi uomini della conoscenza, noi a noi medesimi; e ciò per una buona ragione. Non ci siamo mai cercati.