Manuel Cappello – Poesia
Leggere di uccelli è uno stormo, che entra nella testa. Chi sbaglia paga.
Leggere di uccelli è uno stormo, che entra nella testa. Chi sbaglia paga.
Ogni poeta vende i suoi guai migliori.
Trovi poesia ovunque, chi ne scrive le rime magari non è il migliore dei poeti, ma è sicuramente il più sereno dei cuori.
Sinuosità di parole che fluttuano tra la vita e il disincanto di un sogno.
InconsapevoleAvvolta dalla scrivania universalmente anonima:Lo sguardo ceruleo, un’esile diafana figura anima,Occhi ammaliati dalla lucida fialetta trasparente:Due gocce arrembano e si colliquano teneramenteNelle due cavità accoglienti, ignee e umettateDue gocce di collirio; ed è l’eponimo del delirio:Quel lucido intervallo che preannuncia la folliaDell’ignaro spettatore catatonico, ammaliatoDal catartico unguento che spaglia dalle orbite;Irrora e accarezza le pallide e rugiadose goteSfiora, si coagula e penetra nella cavità piretica;Le labbra umide e rubizze esaltate dal composto e, L’ospite, nell’estatica diallage, ingorgato nell’onirico deliquio.
La poesia è musica nelle tempie, una melodia che mi rende capace di sentire la vita.
La poesia è l’arte di scrutare l’anima.