Rex Akragas – Politica
Vorrei ricordare ai nostri politici che fare politica è servire il Popolo, e non servirsi del Popolo.
Vorrei ricordare ai nostri politici che fare politica è servire il Popolo, e non servirsi del Popolo.
Quando i politici parlano del bene del paese dicono sempre: “faremo”. Quando decidono per se stessi spesso non dicono niente, aspettano che siano i giornalisti a scoprilo, e molte volte è un “abbiamo fatto”. Quando chiedono sacrifici al paese è sempre “fate”.
La rivoluzione è un battito estremo che parte dall’interno, un’esasperazione che ti mantiene sveglio nelle notti stellate, rimbomba nelle vene anche quando piove, ti arde sulla pelle, non lascia scampo a pensieri pacati. La rivoluzione chiede la tua vita e devi solo chiederti se sei disposto a concederla. La rivoluzione non siederà al tuo fianco in salotto, non ti aspetterà sulla soglia; la rivoluzione è femmina e come ogni donna, quando non si sente amata, fugge via.
Vendola è il “Casini” della sinistra, “ottenere molto pur contando poco”.
La Russia è un rebus avvolto in un mistero che sta dentro a un enigma.
La prima cosa da fare nel caso Ronald Reagan stia parlando in televisione: accendete e abbassate il volume, mettete vostro figlio davanti allo schermo e avvertitelo: “Se ti chiede di entrare in una macchina, ti offre una caramella, o ti chiede di andare a combattere in Nicaragua, digli di no!”
La Chiesa non è la padrona o la serva dello Stato, ma la coscienza dello Stato.