Alexandre Cuissardes – Ricchezza & Povertà
Ci chiedono molto,troppo,in nome della fede,ma non abbiamo più la fede cieca,è già tanto se abbiamo ancora un po’ di fede,e spesso molto incazzata.
Ci chiedono molto,troppo,in nome della fede,ma non abbiamo più la fede cieca,è già tanto se abbiamo ancora un po’ di fede,e spesso molto incazzata.
Non c’è da meravigliarsi che non pochi in italia invochino una dittatura.Quando i soprusi, le violenze e le ingiustizie tipiche delle dittature è uno stato “democratico” ad imporle, il comune cittadino ha solo il problema del cambiar di bastone.La differenza è che un dittatore impone di persona, si assume le responsabilità, uno stato delega i suoi, diluisce le responsabilità su terzi,opposizione, burocrazia, funzionari.In un processo un dittatore avrebbe difficoltà ad incolpare altri, invece i politici si difenderebbero addossando le responsabilità gli uni agli altri, ne più ne meno che come fanno da sempre, anche adesso.Purtroppo però continuano a farlo in televisione e sui giornali e per continuare a stare al potere e non in un aula di tribunale per difendersi dal rischio della galera.
La ricchezza non è fatta d’oro ma di gioia, non si acquista coi soldi, si paga col dolore.
La rabbia è come l’acqua, se la incanali la gestisci, è energia, se la lasci libera è solo devastazione.
Doveva essere la cena dei chiarimenti,in effetti è stata una cena speciale,tu, io, la candela.La candela è quella che ha parlato si piùho capito che non c’era molto né da capire né da chiarire.
È la disgrazia dell’esser ricchi il dover vivere con gente ricca.
La permanenza dell’attuale ministro all’integrazione ed alle pari opportunità trasformerà i due ministeri rispettivamente in ministero della disintegrazione e ministero delle dispari opportunità.