Stefano Gentilini – Scienza e tecnologia
Se gli americani fossero stati veramente sulla luna, visto la loro natura di possesso e conquista, avrebbero preteso la territorialità dell’intero satellite.
Se gli americani fossero stati veramente sulla luna, visto la loro natura di possesso e conquista, avrebbero preteso la territorialità dell’intero satellite.
Il misfatto di Galileo può esser considerato il “peccato originale” delle scienze naturali moderne. Della moderna astronomia, che interessava profondamente una classe nuova, la borghesia, perché appoggiaava le correnti sociali rivoluzionarie dell’epoca, egli fece una scienza specialistica strettamente limitata, la quale naturalmente proprio grazie alla sua “purezza”, ossia alla sua indifferenza per il sistema di produzione, potè svuilupparsi relativamente indisturbata. La bomba atomica, come fenomeno tecnico non meno che sociale, è il classico prodotto terminale delle sue conquiste scientifiche e del suo fallimento sociale.
È così strano pensare che una fotografia sia il modo più semplice, per fermare il tempo.
L’anima è un’inconsistente forma espressa da uno sguardo, sorretta da un palpito, appesantita dalla materia e dove finisce in un sospiro che la libera, proiettandola nella dimensione di ciò che non ha fine. L’anima esiste oltre la materialità come essere costituito da noi stessi ricordandoci spesso che il concetto di morte è solo una transizione di forma e di sostanza.
I Pitar erano splendidi. Alti, imponenti, così attraenti da lasciare affascinati, erano tanto umani quanto belli. […] i maschi erano magnifici, alti ed eleganti, benché non in modo intimidatorio, forniti di una muscolatura che dava loro movimenti elastici e felini, avevano facce volitive e senza alcun difetto. I loro lineamenti facevano venir spontanea la definizione “cesellati”.
Se ti senti incompreso e nessuno di capisce forse è perché sei in mezzo a persone che di danno le spalle tappandosi le orecchie oppure, stai usando un linguaggio sbagliato. O probabilmente, sei sul pianeta sbagliato.
Le fratture dell’anima, in musica, si chiamano dissonanze. Sembrano “errori”, invece sono colori nuovi.