Antonio Papi – Silenzio
Spesso le parole non servono, spesso non si sentono, è spesso neanche al cuore arrivano è spesso il silenzio rimane l’unico linguaggio.
Spesso le parole non servono, spesso non si sentono, è spesso neanche al cuore arrivano è spesso il silenzio rimane l’unico linguaggio.
Sono un semplice uomo, non sono nulla, non sono un Dio, sono uno che ha sbattuto tante volte la faccia di fronte al muro. Ho camminato e regalato sorrisi, ma dentro quante volte ero da solo con me stesso e con il mio Dio. Quante volte ero solo con me stesso malgrado tante mani toccassero le mie spalle. Non sono un duro, sono uno che nella sofferenza ha trovato una luce, una luce speciale chiamata anima.
Silenzio, splendore dei forti, rifugio dei deboli.
I treni e i nonni sono simili. Entrambi narrano il passato.
Non è che non abbia niente da dire, o che tutto mi vada bene, è solo che il silenzio dà più soddisfazione di una inutile discussione.
Troppe volte si è vittime di un passato che non torna più e troppe volte non si ha forza di guardare una nuova luce che nasce all’orizzonte.
Il mio silenzio lo conoscono in pochi, ma chi lo conosce ha capito l’importanza delle parole non dette.