Anonimo – Sogno
Ti conoscevo con le parole. Il tuo ritratto erano parole, tu eri parole. Poi ho visto i tuoi occhi, i tuoi occhi, i tuoi occhi.
Ti conoscevo con le parole. Il tuo ritratto erano parole, tu eri parole. Poi ho visto i tuoi occhi, i tuoi occhi, i tuoi occhi.
Se anche si ama, si vuole bene, e si riceve il silenzio, non smettere, non pensare che la dolcezza l’amare siano solo poesie, si te stesso e cambia, prima o poi verrai apprezzato per ciò che sei e senti.
Mi hanno parlato di rumori ma nessuno mi ha mai avvisato che arriva un giorno che posso provarti sulla mia pelle.
Non è vero che il fine giustifica i mezzi ma è vero invece che i mezzi nobilitano il fine.
Qui posso piangere la mia nascosta pena, solo che le nude rocce mantengano il segreto. Da dove cominciare, dal lamento delle mie lacrime, della tua durezza? Acerbo il mio dolore, per colpa mia.
Purtroppo le cose belle hanno sempre una fine ed è un vero peccato veder svanire I propri sogni seppur modesti.
Per esprimere un tuo pensiero, parli, parli, parli con paroloni che sembrano venir dallo spazio, creando intorno ate una bolla di superbia e arroganza. A me servono poche righe per semplificare il tutto, anzi per te uso una sola parola… (a te l’immaginazione) già la vita è complicata, ti metti tu con i tuoi comizi, che mi fai venir il mal di saputello.