Donatella Fantauzzi – Sogno
Quello che non accettiamo a volte nella vita realelo subiamo nell’inconscio dei nostri sogni.Non si sfugge al destino, reale o immaginario che sia.
Quello che non accettiamo a volte nella vita realelo subiamo nell’inconscio dei nostri sogni.Non si sfugge al destino, reale o immaginario che sia.
Mi ritrovai a pensare che, sebbene il tempo si ostinasse a scorrere impertinente pretendendo di avere ragione, nessun passaggio di luna sarebbe stato sufficiente ad allontanarmi dai miei sogni. Essi rappresentavano il mio destino. Essi erano la mia ancora di salvezza. Piegai il foglio e scesi di corsa quelle scale. Era giunto il tempo di correre. Correre incontro al vento che tanto a lungo avevo evitato. Correre lungo strade affollate di passioni e desideri. Correre attraverso ricordi da non cancellare, colori da non dimenticare, lacrime per rinfrescare il volto. Adesso ogni cosa aveva il colore del respiro che, impetuoso, arrivava a ricordarmi che il cuore palpita solo quando l’anima trova il coraggio di sognare ancora.
Avrei voluto che mi insegnassero che esiste la vita come esiste la morte, che esiste l’inizio e la fine di tutto, avrei voluto, ma non me lo hanno insegnato, ho dovuto impararlo sulla pelle, la pelle dell’anima camminando nella vita su un lungo filo, cadendo e rialzandomi, ma avrei voluto, che mi dicessero meno favole e più realtà per non morire in questa vita fatta di pochi sorrisi, ed un lungo filo finissimo sospeso nell’aria! In bilico tra l’incerto ed il forse, in bilico tra sogno e realtà! Avrei voluto meno favole e più realtà!
E nel silenzio della notte io vado incontro ai miei sogni, fatti di speranze, e serenità, e passo dopo passo il profumo della notte mi fa assaporare il gusto della mia libertà.
Alcuni sogni vanno vissuti, altri vanno inseguiti, altri ti aiutano a vivere, alcuni rimangono semplicemente dei sogni.
Più sogno di un sogno è il sogno stesso.
Un libro è l’essenza di chi lo scrive e la complicità di chi lo legge.