Sabrina Ducci – Speranza
Io e te, anime unite da un’amore così grande da infrangere le nostre antiche solitudini; noi due, mano nella mano, camminiamo in un mondo pieno di ostacoli, resi forti dalla consapevolezza che il domani sarà nostro!
Io e te, anime unite da un’amore così grande da infrangere le nostre antiche solitudini; noi due, mano nella mano, camminiamo in un mondo pieno di ostacoli, resi forti dalla consapevolezza che il domani sarà nostro!
Penso ai bambini, così piccoli e incapaci di difendersi dalle bestialità degli adulti e il mio cuore piange per quelle ferite procurate da coloro che invece di prendersi cura dei più piccoli e difenderli dalle cattiverie e dalle ingiustizie, procurano loro ferite che difficilmente guariranno.Il peso della bestialità dei grandi non dovrebbe gravare sulle spalle di un bambino che inevitabilmente conviverà non solo con ingiusti sensi di colpa ma anche con ferite che lacerano l’anima e che non permetteranno loro di vivere appieno la propria vita.Chi usa e abusa dei bambini non merita di essere definito essere umano, perché in questi comportamenti non c’è niente di umano; in caso contrario, io mi vergogno profondamente anche solo al pensiero di condividere le sembianze con questi individui.
Ringrazio quella “speranza” che con tutta la sua maestria mi ha condotta dove sono, facendomi realizzare ciò che desideravo qualcosa mi manca e vero, come manca a tutti, ma la vita è anche questo, proseguire per conquistare, realizzare, edificare tutta la felicità che ci appartiene e meritiamo!
La speranza è una porta socchiusa, una luce oltre l’orizzonte, un profumo impresso nella mente.
E cadrai. Non saprai mai in che momento e con quale intensità. Ma ricorda che da qualsiasi ferita si può guarire e che nessun dolore deve o dovrà mai toglierti la voglia di sperare e di tornare a sorridere.
Gli uomini privi di speranza, quanto meno badano ai propri peccati tanto più si occupano di quelli altrui.Infatti cercano non che cosa correggere, ma che cosa biasimare.
La speranza è la mania di chi non sopporta il dubbio e fa della speranza la sola certezza. Chi ne mantiene il dubbio non ne ha bisogno, fa in modo che le cose si accordino ai propri intenti. Scopre anzi, muovendosi lungo il suo intento si mette in grado di scoprire, che ciò riteneva fosse il meglio per sé era solo un “momento” e non “l’eternità”. Fa di se stesso la propria speranza.