Walter Zenga – Sport
Guardiamoci le spalle e rimbocchiamoci le mani.
Guardiamoci le spalle e rimbocchiamoci le mani.
Quelli, come me, che hanno una squadra del cuore e seguono il calcio con passione avranno certamente i palloni pieni dei luoghi comuni nelle interviste, sempre domande e risposte scontate.1) i nostri tifosi sono il dodicesimo uomo.2) Io degli arbitri non parlo mai.3) l’arbitro è un uomo quindi può sbagliare.4) La classifica non la guardo, giochiamo di partita in partita.5) Nel sorteggio non ho preferenze son tutte difficili.6) i tifosi violenti son sempre gli stessi 50, ma quelli non sono tifosi.7) l’allenatore ha la fiducia della società. (Ultime parole famose)8) Con i se e con i ma non si va da nessuna parte.9) Dedichiamo questa vittoria ai tifosi, se lo meritano.10) Mi spiace della sconfitta per i tifosi, non lo meritano.
Nel calcio non c’è cosa più bella dell’amore verso la propria maglia.
Io penso che per segnare bisogna tirare in porta.
Probabilmente è per “offrire” più discrezionalità all’arbitro, ma se fosse per la parità dei diritti han fatto centro. Con le nuove disposizioni anche gli uomini possono tranquillamente non capire un cazzo sul fuori gioco.
Il duro lavoro ha fatto sì che fosse facile. Questo è il mio segreto. Questo è il motivo per cui ho vinto.
Il pallone è una bella cosa, ma non dimentichiamoci che è pieno d’aria.