Franco Scoglio – Sport
Lei, laggiù in fondo, mi deve ascoltare. Altrimenti io sto qui a parlare ad minchiam.
Lei, laggiù in fondo, mi deve ascoltare. Altrimenti io sto qui a parlare ad minchiam.
Non avrei mai immaginato che avremmo potuto essere eliminati nella prima fase della Coppa del Mondo.
Penso che non ci sia nulla di più risanante per l’anima dello sport. Nemmeno l’amore. Lo sport non tradisce.
Io vado in campo per dare una mano alla squadra, non con l’intenzione di fare punti.
Siamo “bianco neri”. Siamo bianchi come la luce e neri come il buio in cui vi abbiamo per l’ennesima volta lasciato. Un campo spesso contestato, un nome spesso storpiato: da Juventini a “rubentini”. Ma in realtà nessuno è santo. Siamo a 33 e in questo bellissimo caso, amici miei, comunque giri quel numero, sempre 33 sono! Chiamateci come volete, disprezzateci. Mentre voi parlate, divorati dalla rabbia, sperando in un affondo noi trionfiamo per la 33esima volta alla faccia vostra. Ne esistono di colori, ma qualsiasi altro colore che non sia “bianco nero” è bello da ammirare solo nell’arcobaleno, nelle emozioni e nelle sfumature di un tramonto. Ma su un campo di calcio, sempre e solo “bianco nero” sia.
Dicono che soltanto tre persone abbiano interamente capito la teoria della relatività di Einstein. Ma tutti gli allenatori di football sono convinti che nulla sia difficile come giocare terzino nel campionato americano… gli orologi non fanno mischie difensive, i regoli non affondano attacchi e Einstein aveva l’intera giornata per lanciare. E = m c2 non alterna le marcature.
[Su Eric Cantona] Darei tutto lo champagne che ho bevuto nella mia vita per poter giocare al suo fianco in una partita di Champions League all’Old Trafford.