Andrea De Candia – Stati d’Animo
Di giorno, quando sono sveglio, i miei occhi vedono; di notte, barricati nelle palpebre, pensano.
Di giorno, quando sono sveglio, i miei occhi vedono; di notte, barricati nelle palpebre, pensano.
Mi fanno rabbia quelle persone che si auto convincono di cose che non esistono, sono dell’opinione che la realtà deve essere sempre in primo piano e quello che conta è ciò che succede in essa.
Il passato è un futuro che si allontana all’indietro.
La fantasia come l’illusione del pensiero ha radici nei nostri stessi desideri, questi nascono dalle nostre esperienze, dalla nostra volontà, dai nostri dogmi, e non ultimo dalle nostre speranze. Al di la dei sogni esiste la nostra vera natura, ma non si può togliere da quello che rappresenta l’esperienza stessa della vita. Quello che i nostri occhi vogliono vedere sarà reso sempre reale dalla nostra mente, ciò che la nostra fantasia vuole creare sarà materializzato dai nostri pensieri. Sono sempre più convinta che mai noi non dipingiamo i nostri i sogni, ma la realtà che i nostri occhi vedono, la vita è dura non è giusto illudersi per poi perdere il disincanto delle cose. Certo i sogni servono a farci vivere meglio la quotidianità che spesso ci opprime ma sempre con i piedi per terra.
A volte ti fermi e pensi: “sono un pazzo, un folle senza limiti. Invece no, non è vero sono solo una persona che è ancora in grado di stupirsi, che ama reinventarsi e che osa sognare tenendo le sue passioni ben avvinghiate a se.”
Ho dovuto catapultarmi in certe realtà per capire che non facevano assolutamente per me. Ho voluto vivere in prima persona certe situazioni per non soffermarmi a stupidi pregiudizi, che per altro ho sempre detestato. Volendo questo atteggiamento può essere interpretato ipocrita e, perché no, stupido. Ma è il mio modo di vivere e di esplorare il mondo, per poi tornare a casa e capire chi sono davvero.
Io sono insopportabile, sono un disastro. Sono talmente difficile da non capirmi, talmente forte che nemmeno io saprei come distruggermi. Credi che sia facile entrare nel mio cuore? È in sofferenza piombaci, dopo aver assaggiato tutti i retrogusti dell’amaro. Le distruzioni sono state il mio innalzamento. Mi distruggo e mi rialzo. Ameresti un disastro? “