Antonella Frida – Stati d’Animo
Fra tanti che ammiravano le luci artificiali, io ero quella in disparte, a guardare la luce delle stelle. Ma tu non mi vedesti.
Fra tanti che ammiravano le luci artificiali, io ero quella in disparte, a guardare la luce delle stelle. Ma tu non mi vedesti.
Con le tenebre e le paure del mio cuore io mi addormentavo. Non m importava della sofferenza ma unicamente del sorriso di mia madre. Avrei fatto tutto per spegnere il rumore delle sue lacrime.
I sogni sognati con tanta ingenuità marciscono in fondo a una via, finché la paura non ci addormenterà e ancora la pioggia cadrà.
Essere schietti è una di quelle prerogative che sta sempre in bilico tra il pregio e il difetto, tra il “mi compiaccio della tua sincerità” e il vaffanculo.
Le parole non sono leggere, anzi pesano, soprattutto quando ci credi fino a rimetterci cuore e anima.
Sentivo che non sarei più stata me stessa, perché ora tu eri in me.
C’è qualcosa di più nell’animo dell’uomo nel momento in cui un emozione l’attraversa, c’è il calore di un sole che andando via lascia un brivido lungo la schiena.