Gigliola Perin – Stati d’Animo
Ero un pentagramma bianco, con note che stonavano.
Ero un pentagramma bianco, con note che stonavano.
La notte ha un fascino che il giorno non conosce.
Nella solitudine l’anima parla al cuore, ed è in lei che ritroviamo noi stessi.
A volte mi sento come se venissi dimenticata.
Mi piace vedere il lato positivo delle cose anche se questo non fa di me un “ottimista” ma una “realista”, non perdo mai di vista la realtà e le sue difficoltà. Amo solo vedere il lato positivo, c’è tempo per piangere!
Come un’aquila, guardo dall’alto la mia valle: la vedo dormire e mi accorgo di quanto è bella, di una bellezza tale che mai avrei notato se non me ne fossi allontana. Vorrei rimanere… la montagna sembra volermi dire “ti aspetto”. “Aspettami”, dico io, “torno presto”.
Le persone ingannano loro stesse fingendo di essere qualcuno che in realtà non si è, per poi divenire il frutto della propria creazione chiedendosi se in realtà quella persona è realmente essa o è solo un prototipo di quello che si è scelto di essere.