Edvania Paes – Stati d’Animo
Inventarsi una vita è più stancante che vivere. Sono stanca, stanca, stanca.
Inventarsi una vita è più stancante che vivere. Sono stanca, stanca, stanca.
Dentro me non voglio guardare, potrei non vedere nessuno.
La finiamo con gli eccessi e gli struggimenti d’animo? Iniziamo a vedere le cose nane per come sono e non lasciandoci ammaliare ed anestetizzare dalle ombre riflesse nelle caverne del nostro cuore? Ho sempre creduto che se riuscissimo a catturare le impressioni, prima che con gli occhi, con il naso e le mani, le sensazioni che ne avremmo tratto sarebbero state complesse, ma nell’ordine del reale; gli occhi sono soggetti a troppi giochi di luce per dirsi obiettivi, come quando sei fuori, esposto troppo a lungo al sole, poi, entri a casa e vedi il sole dappertutto. Funziona più o meno così.
Pelle e cuore, nei tuoi respiri scivolo.
È un insieme di nostalgie la tristezza, abita in una lacrima a lungo trattenuta.
E se fossi io ad aver donato il mio cuore ed essere stata illusa? Non giudicare mai ciò che viene scritto, c’è sempre un rovescio della medaglia.
La notte, oltre a non portare consiglio, mi dà incubi più duri di quelli che vivo ogni giorno, pensieri e parole pesano come macigni in una realtà che mai avrei voluto vivere senza te, dannato.