Gaetano Toffali – Stati d’Animo
Sono un uomo fortunato; innanzi ho un futuro che non conosco.
Sono un uomo fortunato; innanzi ho un futuro che non conosco.
Ho una solitudine così affollata da farne due. E tre. Una moltitudine di solitudini, come fossero uniformi speciali da indossare per ogni notte diversa, giorni senza stelle, nelle albe piegate e l’aria chiusa a doppia mandata e il respiro che non è mai chiave.
Dove finiscono le parole non dette? Ho sempre creduto che potessero evaporare e diventare tutt’uno con le nuvole. Per pioverti addosso in un giorno qualunque, uno di quelli in cui era previsto sole.
Attimi. Frammenti di luce persi nel buio della notte.
Tieni aperta la porta del cuore, e anche tu troverai la tua spiaggia dei sogni.
L’emigrato vive di pianto.
È molto facile elargire consigli, esprimere giudizi quando non si vive il dolore sulla propria pelle, quando non ci ferisce, non ci lascia cicatrici, semplicisticamente ed egoisticamente si sottovalutano i problemi degli altri, si minimizzano. Tutt’altra storia, quando un problema ci riguarda da vicino, quando il dolore lo viviamo personalmente, quando le ferite ci lasciano cicatrici dell’anima profonde e dolenti.