Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Come un cane zuppo d’acqua, vorrei scrollarmi di dosso le paure e dare un calcio in culo al mio passato per abbracciare il domani.
Come un cane zuppo d’acqua, vorrei scrollarmi di dosso le paure e dare un calcio in culo al mio passato per abbracciare il domani.
Tutti noi abbiamo una maschera scenica sopra un’indole cinica.
Il genere umano ha il grande difetto di confondere l’essenziale con l’ovvio, l’improbabile con l’impossibile.
Cerco di ovviare alla fretta, alle dita concitate che pretendono d’afferrare tutto e velocemente. Sto imparando la lentezza, alzando gli occhi sullo scenario delle cose che scorrono e distogliendo lo sguardo dalle strisce a bordo strada che inghiottono i chilometri. L’accelerazione è ansiosa. Fagocita il futuro dribblandolo e doppiando gli atteggiamenti che aspettano ancòra di nascere. Avessi guardato un po’ più su dell’asfalto, avrei visto fiori lilla e gialli. Quanti colori mi son persa per in-seguire un’anonima e triste linea bianca. Sto imparando. Anche imparare non coincide con l’immediatezza. Provare è coraggioso. Regolo i respiri e inalo più profumi. I fiori odorano di buono.
A volte è necessario allontanarsi per vedere chi è disposto a seguirti.
Non mi fermo più a cercar di capire le persone, a comprendere i cambiamenti. No. Non ho la minima intenzione di farlo. Non mi fermo più a cercar di riprendere giorni o un qualcosa che non è più mio. Preferisco perdermi in me stessa, fra le mie dita, i miei riccioli e la mia anima. È il luogo in cui mi trovo meglio. Perché l’anima la indosso tutti i giorni. La gente no, certa gente, posso evitarla. Non mi fermo più a “raccogliere” nessuno. Chi ci tiene cammina al mio fianco e tiene il passo. Badando bene che anche coi tacchi non mi perdo e vado veloce, sicura.
Io non sono una seconda scelta, sono una primizia.