Stefano Gentilini – Stati d’Animo
Chissà se sia meglio essere ciò che sembriamo o semplicemente, sembrare ciò che siamo.
Chissà se sia meglio essere ciò che sembriamo o semplicemente, sembrare ciò che siamo.
Scrivi sulle pagine del libro della tua vita le giornate più spensierate ed allegre, fissale con il segnalibro tra i ricordi.
Sentire dell’angoscia dentro e non riuscire a capirne il motivo, ti allarma. Sentire solitudine in mezzo alla gente, ti emargina e ti rattrista. Sentire un vuoto come se qualcosa o qualcuno ti mancasse, ti spezza il respiro. Sentire sopraggiungere il sonno ma i sogni ti tengono vigile; ti stanca. Sentire che il tempo corre con i suoi ritmi e non i tuoi, ti spaventa. Sentire la speranza di un domani più lucente e meno oscuro, ti fa porre infinite domande. Sentire di non essere normale del tutto, ti fa parlare con la tua mente come fosse una vecchia e cara amica datata. L’importante è sentire e farsi sentire.
Ogni tanto bisogna fare pulizia nel cuore, tagliare tutti i rami secchi.
E poi ci sono i respiri quelli che ti mozzano il fiato, lacrime che t’inondano il cuore e le tasche che pesano di ricordi che t’accompagnano ovunque vai; ombre cui non sai dare forme, indefinite di perché! Prigioni, che oscurano la mente e lasciano il posto alla rabbia che sfinisce e al rancore che divora l’anima. Combatti, con la tua spada e ti difendi con lo scudo, vuoi riconquistare la pace e l’amore che ti hanno rubato e calpestato; vuoi farli ritornare a rivivere; rivuoi il tuo orgoglio, ferito sotto il colpi del nemico che senza pietà ha infierito e che credevi Amore.
Capisco perfettamente che gli altri non mi capiscono. Quello che mi risulta difficile è capirmi.
E arriverà il tempo, e involontariamente aspetterò la pazienza nell’osare.