Angelo Cora – Stati d’Animo
Il silenzio che avvolge il pensiero, nel meriggio che attende la sera, somiglia allo scuro d’un cielo, che vuole il suo sole scordare, perché non s’è visto tornare.
Il silenzio che avvolge il pensiero, nel meriggio che attende la sera, somiglia allo scuro d’un cielo, che vuole il suo sole scordare, perché non s’è visto tornare.
Ci sono vibrazioni sulla pelle che non si sentono con l’udito, ma con tutti i sensi.
Aspettiamo sempre, anche se spesso non sappiamo neanche cosa aspettiamo.
Come sto io? Mi sento come una giornata di pioggia, come un bambino che non può uscire a giocare. Sto come un raggio di sole troppo debole per scaldare la pelle; come un sacchetto di biscotti dimenticato sulla credenza. Mi sento come un vulcano spento, un aquilone in balìa del vento, un paio di scarpe legate strette. Sono come un desiderio troppo irrealizzabile, un sogno più grande della stessa realtà. Un sogno di quelli che rimangono per sempre chiusi nel cassetto.
Non siamo le storie che abbiamo sentito. Siamo individui a se, con capacità d’intraprendere altri sentieri. Ci creiamo noi le nostre storie, perché non siamo favole che abbiamo ascoltato, ma siamo (emozioni e sentimenti) che abbiamo “donato”.
Ho semplicemente bisogno di qualcuno che mi faccia essere orgoglioso di quello che sento, qualcuno che mi fa stare bene con me stesso e superbamente in quel noi.
Odio chi si esalta, non sa che dentro ha solo paura, odio chi si vanta, racchiude gelosia verso gli altri, odio chi si dimostra, non vuole apparire per quel che è, odio chi tradisce, dovrebbe esser pagato con la stessa moneta, odio il superiore, sarà inferiore verso qualcuno, amo la vita, perché è piena di sfaccettature.