Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Se scrivo mi sento nel mio ambiente naturale, se parlo no. Non è che sia timido, è che spesso le parole restano prigioniere degli occhi in cui annego.
Se scrivo mi sento nel mio ambiente naturale, se parlo no. Non è che sia timido, è che spesso le parole restano prigioniere degli occhi in cui annego.
Il turbinio del tempo, ci avvolge. Sembra voglia calpestare il Presente, farci dimenticare il Passato, rendere incerto il Futuro. Eppure ho la certezza che il tempo mente, ci illude, vaga tra i nostri pensieri, chiacchiera cercando di convincerci che questa è la realtà. Ma non c’è prigione peggiore delle nostre convinzioni prive di certezza. Siamo noi che abbiamo deciso di vivere in una linea immaginaria costruendo i nostri vuoti.
La notte è passata, ho contato uno ad uno i secondi che scorrevano. Finalmente il giorno è arrivato, scendo da un letto vuoto, lascio lenzuola intrise di sale, peccato non poter lasciare in quel letto anche la mia anima. Sarebbe più facile fingere.
Sono stanco degli idioti che mi girano intorno, dei superficiali, dei disonesti, ma forse in realtà sono stanco degli altri me.
Aspetto che, “mi” passi!
Il vuoto che si ha dentro può anche essere chiuso o nascosto, ma se non viene colmato sempre vuoto rimane.
La prima volta che ti ho incontrato ho capito che tutto sarebbe cambiato. Nel momento in cui le tue ali potranno sorreggere anche il peso della tua vita, raggiungeremo la completezza del nostro amore.
Il turbinio del tempo, ci avvolge. Sembra voglia calpestare il Presente, farci dimenticare il Passato, rendere incerto il Futuro. Eppure ho la certezza che il tempo mente, ci illude, vaga tra i nostri pensieri, chiacchiera cercando di convincerci che questa è la realtà. Ma non c’è prigione peggiore delle nostre convinzioni prive di certezza. Siamo noi che abbiamo deciso di vivere in una linea immaginaria costruendo i nostri vuoti.
La notte è passata, ho contato uno ad uno i secondi che scorrevano. Finalmente il giorno è arrivato, scendo da un letto vuoto, lascio lenzuola intrise di sale, peccato non poter lasciare in quel letto anche la mia anima. Sarebbe più facile fingere.
Sono stanco degli idioti che mi girano intorno, dei superficiali, dei disonesti, ma forse in realtà sono stanco degli altri me.
Aspetto che, “mi” passi!
Il vuoto che si ha dentro può anche essere chiuso o nascosto, ma se non viene colmato sempre vuoto rimane.
La prima volta che ti ho incontrato ho capito che tutto sarebbe cambiato. Nel momento in cui le tue ali potranno sorreggere anche il peso della tua vita, raggiungeremo la completezza del nostro amore.
Il turbinio del tempo, ci avvolge. Sembra voglia calpestare il Presente, farci dimenticare il Passato, rendere incerto il Futuro. Eppure ho la certezza che il tempo mente, ci illude, vaga tra i nostri pensieri, chiacchiera cercando di convincerci che questa è la realtà. Ma non c’è prigione peggiore delle nostre convinzioni prive di certezza. Siamo noi che abbiamo deciso di vivere in una linea immaginaria costruendo i nostri vuoti.
La notte è passata, ho contato uno ad uno i secondi che scorrevano. Finalmente il giorno è arrivato, scendo da un letto vuoto, lascio lenzuola intrise di sale, peccato non poter lasciare in quel letto anche la mia anima. Sarebbe più facile fingere.
Sono stanco degli idioti che mi girano intorno, dei superficiali, dei disonesti, ma forse in realtà sono stanco degli altri me.
Aspetto che, “mi” passi!
Il vuoto che si ha dentro può anche essere chiuso o nascosto, ma se non viene colmato sempre vuoto rimane.
La prima volta che ti ho incontrato ho capito che tutto sarebbe cambiato. Nel momento in cui le tue ali potranno sorreggere anche il peso della tua vita, raggiungeremo la completezza del nostro amore.