Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran) – Stati d’Animo
I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli.
I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli.
Ho commesso tanti errori nella mia vita, la maggior parte causati dalla fiducia mal riposta su persone che non meritavano neanche uno sguardo. Errori più o meno gravi, ma sentiti nella mente e nel cuore. Oggi come oggi, quegli errori sono la mia forza. Senza di essi non avrei capito a fondo il valore dei sentimenti più importanti: l’amore e l’amicizia. Lo so, è un controsenso, ma ringrazio chi mi ha lasciato queste cicatrici, guardandole sorrido consapevole di non essere come chi me le ha causate!
Preferisco essere una persona piccola e povera per ciò che posseggo “fuori” e attorno a me che essere piccola e povera per ciò che porto dentro. La maestosità dei valori e dei sentimenti non sono quantificabili ne in denaro ne in altro. E se li hai sei una “Grande persona” sempre e comunque, se non li hai resti una persona “piccola, povera e misera” per sempre. Questo mi ha insegnato a dare priorità solo ad alcune cose della vita e a far decadere le altre sotto l’indifferenza.
Sarebbe bello se una mattina, uscendo di casa, anziché dire “vado ad accendere l’auto” potessi dire “vado a raccogliere i fiori”.
Eri il mio vanto, il mio più bel sogno, il mio più grande orgoglio, che nell’immaturità del mio cuore ho creduto unico, integro e umilmente saggio. È bastato un mio sbaglio perché tu cadessi ancora più in basso. Ora non potrai essere nemmeno tu… a perdonarmi.
Sai che succede nella vita? Che impari ad essere quella che non sei, con certa gente. Impari che non puoi essere buona con tutti, non puoi amare tutti, impari a farti rispettare, perché in primis hai imparato a rispettare te stessa.
La tua bellezza è come l’asso di picche: se non hai altre carte non vali nulla.