Simonetta Pompili – Stati d’Animo
Mi rendo conto che, a volte, mi illudo che vada tutto bene.
Mi rendo conto che, a volte, mi illudo che vada tutto bene.
Avrei voluto dire le parole giuste, quelle che nonostante tutto aggiustano le cose, quelle che nel silenzio fanno rumore, quelle che nell’attesa bruciano di pioggia che cade e leva via tutti i dolori. Avrei voluto parlare semplicemente, come una bambina, con tenere parole fatte di arcobaleni colorati, di caramelle sbucciate e forse avresti capito cosa dicevano le mie lacrime, i miei sbagli, i miei silenzi… forse avresti capito che nonostante le mie piccole mani sporche di cioccolato, il mio sorriso e la mia anima erano lì solo per te.
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.Per leggerla comunque clicca qui.
Non mi preoccupo di quello che mi passa per la mente, ma di ciò che nella mente mi si fissa.
Non mi sento diversa perché io sono unica, nel bene e nel male io resto sempre io. Io nel mio essere unica!
Perché le persone interessanti sono così poche? Con tanti milioni, perché sono così poche? Dobbiamo continuare a vivere con questa specie noiosa e monotona? Sembra che il loro unico gesto sia la Violenza. In quello sono bravissimi. Brillano. Luccicore di merda, che ci ammorba ogni possibilità. Il problema è che devo continuare a interagire con loro. Almeno se voglio che le luci continuino ad accendersi, che mi riparino il computer, se voglio tirare lo scarico del cesso, se devo comprare le gomme nuove, farmi togliere un dente o farmi tagliare la pancia, devo continuare a interagire. Ho bisogno di quegli stronzi per le piccole necessità, anche se loro, in sé, mi fanno inorridire. E inorridire è una parola gentile.
Dicesi amore quello stato passeggero, ma confusionale che trascorre da un’illusione a una delusione.