Michela Capriello – Stati d’Animo
Preferisco vedermi morta, anziché non veder te viva accanto a me.
Preferisco vedermi morta, anziché non veder te viva accanto a me.
Posso essere tutto nella vita, ma sarò sempre me stesso. Un ribelle degli anni 70 con l’utopia di cambiare il mondo.
Mi odio. Mi odio perché sono il tipo di persona che non riesce a tirar fuori le solite frasi dolci. Non a voce. Ci provo pure a farle uscire, tra me e me penso “adesso glielo dico un – mi manchi”. Ma come se in quel momento, come un nodo stretto, mi andasse via la voce. Non sono portata per i “ti amo” urlati, per i “abbracciami” richiesti. Sono più la ragazza di un “vaffanculo”, di un “ti odio”, di “non li voglio i tuoi baci”, seguiti da sorrisi, da abbracci silenziosi. Mi odio perché sono così chiusa, barricata in me stessa, mix di paure e incertezze da portare una corazza, chiamata “acidità”.
Sa che ti ucciderò, Riley. Lei vuole che tu muoia, in modo da smetterla con questa commedia. Sì, te ne sei accorto, vero? Hai letto i dubbi nei suoi occhi, sospettato di quel tono falso nelle sue promesse. Non ti ha mai desiderato. Ogni bacio, ogni carezza, era una bugia.
A volte avresti solo il bisogno di bendarti e perderti nell’oblio dei sensi.
Spogliata d’ogni illusione, ora credo solo a ciò che vedo; e credo… d’aver visto abbastanza per non crederci più.
Il cuore e la lucciola sono simili. Entrambi escono la notte.