Michele Gentile – Stati d’Animo
Canta al sole la tua solitudine, chiamalo nelle nebbie. Convincerà la notte a lasciarti passare.
Canta al sole la tua solitudine, chiamalo nelle nebbie. Convincerà la notte a lasciarti passare.
Nessuno merita le tue lacrime, e chi le merita non te le farà mai versare.
Ho buttato in strada i miei sentimenti, aspettano li come puttane infreddolite, sotto la luce flebile di un lampione che qualcuno li possa comprendere. Non accetto di adattarmi ad una società che prima ti mette in luce e poi ti toglie valore, abbandonandoti e mercimoniando l’amore, lasciandoti li inerme al pubblico sdegno.
Mi piacerebbe che, alcune persone, certi verbi al futuro non li pronunciassero. Come “ci sarò”, “ci proverò”, “tornerò”. Come fate a programmare i sentimenti? Le persone non vanno disturbate, o ci sei o non ci sei.
Non mi interessa la sua entità, ho solo bisogno di percepire un brivido, un delicato soffio di vento sulla pelle che lentamente mi sussulti il remoto. Delicatamente mi riesumi il sepolto.
Un connubio tra cuore e mente: elementi del nostro essere che mai hanno condiviso un unico pensiero, si attraggono e si respingono, inresponsabilità e razionalità.
Non vi fidate mai di chi dice di essere molto sensibile, le persone che lo sono veramente non ve lo direbbero mai perché non vogliono farvi preoccupare per i loro sentimenti.