Michele Gentile – Stati d’Animo
Canta al sole la tua solitudine, chiamalo nelle nebbie. Convincerà la notte a lasciarti passare.
Canta al sole la tua solitudine, chiamalo nelle nebbie. Convincerà la notte a lasciarti passare.
Ho tutto scritto sulla schiena. I mille rifiuti tra i reni, le impossibilità sulle scapole, l’ansia che scende dalla nuca a seguire le vertebre tra i suoi anelli e vi scivola in mezzo come nastro di raso finissimo; la paura che mi fa un giro di morte, da fianco a fianco, a cingermi saldamente. La paura. È un gioco diabolico il suo. Occhi sbarrati che, se anche volessi chiuderli per difendermi, non potrei. Non posso. Mi resta solo di voltarmi di spalle e continuare queste mie scritture, incise con bisturi dilanianti e sferzate crudeli. Poi, si rigenera. Pelle diafana ed elegante. Allontanarsi, dondolando.
Se pensi di cercarmi domani, sappi che oggi non ci sono. Ritornerò ieri.
Non mi interessa vestire firmato dalla testa ai piedi, all’apparire ho sempre preferito l’essere. Preferisco la gente umile quella che non ostenta quella che vive di piccole cose ma che non vive di apparenza marcia dentro!
Se ripenso al passato ricordo le sofferenze, se analizzo il presente sento la solitudine, se guardo al futuro temo le incognite.
I pensieri che muoiono nella nostra mente, spesso sono quelli che ci avrebbero cambiato la vita.
Vorrei essere all’altezza di ogni mio errore.