Agostino Contarello – Stati d’Animo
Tu, io lo so, mi sarai come un silenzio di periferia gaio di piccole campane.
Tu, io lo so, mi sarai come un silenzio di periferia gaio di piccole campane.
Le parole arrivano da molto lontano, è il mare che mi parla. Sento il suo odore, il suono delle onde tutte insieme e il suo cantico che in pochi decifriamo. Sento l’acqua che bagna i miei piedi, è come una carezza dolce. Sento e mi emoziono, mi riempo di gioia, di carica per ricominciare un nuovo giorno.
Vorrei poterti odiare tanto quanto il male che mi fai, vorrei poterti restituire un po’ di questo dolore giusto per essere pari.
Davanti al mare fermiamo i passi in riverente silenzio, esso parla con parole trasportate dalle onde, toccano il cuore quando parlano d’amore. L’anima s’inebria del profumo dì salsedine che leggera si libera nel fiato. Abbandona il buio della coscienza che s’inchina dinanzi all’infinito.
“Scusa”. Chiedere scusa è un atto di immensa forza, è riconoscere i propri errori. Chiedere scusa vuol dire essere grandi e consapevoli che non siamo perfetti, chiedere scusa richiede coraggio, e ha coraggio solo chi usa il cuore.
Vorrei farti entrare nei miei pensieri, chissà forse così riusciresti a capire i miei silenzi.
Pazzesco come tutto cambi all’improvviso. Un attimo prima è tutto perfetto, sereno, roseo. L’attimo dopo il mondo ti crolla addosso. Forse sei stato tu poco accorto? Forse, in realtà, è l’ingenuità ad essere l’ultima a morire.