Luigi Moretta – Stati d’Animo
Continuare a sorridere nei momenti di sofferenza potrebbe avere cause inaspettate, come non saper più ridere nei momenti felici.
Continuare a sorridere nei momenti di sofferenza potrebbe avere cause inaspettate, come non saper più ridere nei momenti felici.
Con occhi di azzurre vedute canta la mia libertà come figlia del vento. Lunghi vigneti come spazi fra i capelli, campi di grano, ulivi e cemento. Troppo lontana la mia libertà fatta di pioggia di neve, di rovi infiniti e bacche. Una corsa nel prato fra i girasoli dei miei dolci anni, la mia libertà agognata. Il temporale che bagna i corpi nel fieno appena colto, la mia libertà difesa. Mentre si apre il cielo su ripidi torrenti che carezzano le pietre, ospiti eterne de greto, la mia libertà costruisce fatica. Ecco, nasce l’arcobaleno col chiarore del primo giorno. Sbadiglia l’alba sul castello di stagnola, saluta anch’essa la libertà conquistata, mia ultima invenzione.
Non mi è mai interessato piacere, dico cosa penso, sono al mondo per guardare oltre, oltre le apparenze, le parole, oltre la pelle. Se non posso guardare l’anima, non mi fermo, passo oltre.
Sono attimi impalpabili, li sento nel suono del vento e nel profumo della vita, attimi in cui cerco respiri e risposte, quando il silenzio sarà capace di rubare lo spazio alle parole che si rincorrono nella mente, troverò me stessa e le mie scelte. Intanto respiro fino in fondo gli attimi.
Vorrei parlare con gli occhi e con il cuore, ma vedo tante persone distratte.
Alla ricerca della propria individualità per analizzarne i difetti, assaporarne i pregi ed scoprirne la nuova bellezza.
Il giorno muori tra la vita, ma la notte rinasci con me.