Giuseppe Catalfamo – Stati d’Animo
La terra nel sistema solare è una piccola sfera.Il sistema solare nell’universo è insignificante.Non compiacerti troppo al mattino davanti lo specchio del tuo cesso.
La terra nel sistema solare è una piccola sfera.Il sistema solare nell’universo è insignificante.Non compiacerti troppo al mattino davanti lo specchio del tuo cesso.
Mi chiedo se la solitudine la scegliamo oppure la subiamo. In ogni caso non è una bella compagna se dura troppo.
L’umanità si divide in due categorie… quelli dell’incudine e quelli del martello… e nel mezzo ci sono io.
Come una supernova un giorno esploderò e per un istante, un singolo, infinito, egocentrico istante, sarò la stella più luminosa della galassia, quella a cui i sognatori doneranno milioni di sguardi.
Come sto? In questo momento meravigliosamente totalmente incredibilmente appassionatamente disperatamente felicemente legata mani e piedi all’unico uomo di cui mi emoziona anche solo vedere un’immagine, leggere il nome, sentire una parola all’orecchio o ricevere un pensiero in qualche modo. Ora è così. Ed è bellissimo. Al poi penserò poi. E se questa è follia, viva la follia!
Mattia era lontano. Fabio era lontano. La corrente del fiume produceva un fruscio debole e sonnolento.Si ricordò di quando era distesa nel canalone, sepolta nella neve. Pensò a quel silenzio perfetto. Anche adesso, come allora, nessuno sapeva dove lei si trovasse. Anche questa volta non sarebbe arrivato nessuno. Ma lei non stava più aspettando.Sorrise verso il cielo terso. Con un po’ di fatica, sapeva alzarsi da sola.
Ecco l’alba che spunta all’orizzonte! Io son qui ancora eretto, sulle pendici del monte, il vento fa ondeggiare la mia cima: sono un pino, che sta per dire addio alla vita, al sole che ogni mattina illumina il mio risveglio. Non vedrò più il manto stellato della notte scendere su di me. Questa croce bianca, segnata sul mio tronco è la mia condanna. Tra poco arriveranno e mi abbatteranno, senza vita, disteso sulla terra brulla, non potrò gridare la mia sofferenza agli uomini, che li, ritti, con l’ascia in mano, avran reciso per sempre il mio unico sostegno di vita.