Arrigo Boito – Stati d’Animo
Temete, signor, la gelosia. È un’idra fosca, livida, col suo veleno se stessa attosca, vivida piaga le squarcia il seno.(Otello, opera lirica)
Temete, signor, la gelosia. È un’idra fosca, livida, col suo veleno se stessa attosca, vivida piaga le squarcia il seno.(Otello, opera lirica)
Penso che in pochi avranno la presunzione di dire io sono perfetto, il più delle volte chiede scusa anche se l’errore non l’ha fatto lui nessuno è perfetto tutti sbagliamo, una parola, un comportamento anche se non con l ‘arroganza di farlo di proposito. A volte si ferisce la persona che si ama. Un parente. Un amico. Alle volte basterebbe anche solo dire un semplice scusami questo non porta né a esser poveri né a perdere il lavoro né a sentirsi inferiori agli altri, questo porta anzi a essere leale a essere consapevole degli sbagli essere testardi essere sempre pronti a dire io non ho sbagliato non porta a risolvere le cose, porta solo e semplicemente rancore.
Ho l’autunno in testa. Il cuore secco, i seni senza gemme. Dritta, a dar le spalle al mondo, ché davanti agli occhi voglio solo il cemento del muro che fa da ostacolo a tutti. E me ne sto con i colori caldi che sanno di terra e di radici troppo spesse per andar bene alle nuvole che stanno così in alto a librarsi tra l’ineffabile ed il futile e con i pezzi di cielo incastrati a dare il senso della sospensione. E me ne sto faccia al muro, in castigo per le colpe che mi fanno da drappo logoro, ma appiccicato come seconda pelle, come cucito con un’imbastitura rozza e di pessima sartoria.
Non faccio vedere la mia fragilità. A volte nessuno capisce quanto sensibile io sia: piango si, perché sono umana, di carne e ossa, ho anche un cuore e un’anima. Piango si, perché ho sofferto, e continuo a soffrire. Il mio pianto non è debolezza, anzi è grido, disperazione, perché sono una persona che sogna, lotta, e spera che un giorno qualcuno si accorga che ci sono anch’io in queste mondo.
Per lunghi periodi ho vissuto la solitudine psicologica, sono state innumerevoli le situazioni in cui in mezzo a tante persone mi sono sentita sola e diversa. Crescendo, mi sono resa conto che quella solitudine molte volte l’avevo cercata, preferendo un mondo tutto mio ad una realtà che non rispecchiava la mia anima e i desideri più profondi.
Le emozioni non si misurano né si quantificano. Sono le persone che le scatenano.
Come Vetro soffiato in un respiro. Parole lievi e leggere tenute nel palmo della mano non arriveranno mai a destino. Mille schegge e frammenti feriranno Il mio cammino, come minuscole parole non dette.