James Joyce – Stati d’Animo
Il sentimentale è colui che vorrebbe godere senza addossarsi l’immensa responsabilità dell’agire e del giudicare.
Il sentimentale è colui che vorrebbe godere senza addossarsi l’immensa responsabilità dell’agire e del giudicare.
Ad esser buoni ci si rimette sempre ma almeno si può esser certi di non aver al posto della coscienza una sudicia discarica.
L’attesa del piacere, è essa stessa piacere.
La confusione a volte è solo un rifugio che mente e cuore usano per nascondersi dalla realtà.
Il tempo passa inesorabilmente ed il mio corpo stanco fatica a tenere a freno un anima irrequieta che ama scorrazzare tra i variopinti giardini dell’eden e le roventi terre dell’inferno. Nessuna sosta, né vie di mezzo, né redenzione… un utopia per me la pace interiore.
Quando sono sotto la doccia piango pensando a te. Ogni volta che appari ai miei occhi io non voglio esserti amico, anzi vorrei essere molto di più. Per essere amico devo starti distante. Ogni volta che siamo vicini il mio cuore ti chiama e mi fa soffrire. Tu in me cerchi amicizia, io subisco il tuo volere. Soffro in silenzio, quando chiedi a me certe cose io rispondo sempre con sincerità e senza doppi fini. Ho sofferto troppo ed è ora di non soffrire più. Rinuncio all’esserti vicino fisicamente, ricordati che nel momento del bisogno per te ci sarò sempre.
Non mi sfiorano le belle parole, ne ho sentite troppe. Mi conquistano i fatti, le sorprese e chi dimostra di “esserci”.