Vincent Van Gogh – Stati d’Animo
Nella mia febbre cerebrale o follia, non so come chiamarla, i miei pensieri hanno navigato molti mari.
Nella mia febbre cerebrale o follia, non so come chiamarla, i miei pensieri hanno navigato molti mari.
Sono arrivata al punto di dire: “mi importa una sega”! Sono arrivata al punto di pensare che non me ne frega più niente, si cosa pensano, di cosa vogliono gli altri, di cosa ne deriva. E che cazzo! Ma quello che penso io, che voglio io quando viene considerato, valutato e preso in considerazione!? Mai!? Allora faccio altrettanto e ricambio il favore allo stesso modo, perdo meno tempo e prendo meno incazzature!
Sono una persona sensibile, a volte pure troppo, ecco la differenza! Mi piace vedere “oltre”, mi piace “ascoltare con il cuore”! Mi emoziono davvero per le piccole cose anche per un semplice film ma ci resto male anche per troppe cose! Ecco la vera fregatura!
L’estremo del dolore, come l’estremo della felicità, muta l’aspetto di tutte le cose.
Ci sono altre lacrime che necessariamente devi trattenere, e sono quelle che creano preoccupazione in chi è già troppo preoccupato per te, gocce raccolte in un angolino dell’anima che evaporano sotto forma di un sorriso per sfumare l’apprensione nel cuore di chi ti vuole bene… e quelle lacrime trattenute avranno il loro tempo per defluire nell’abbraccio rassicurante di chi le ha lette e comprese anche quando il tuo sguardo e il tuo sorriso dicevano altro.
Ho sentito voci, suoni, di un’infinità di persone, ma per le decisioni più importanti, ho chiesto aiuto al cuore, e lui mi ha rigenerato.
La cerchi, la desideri, la vorresti tua, almeno solo per un attimo… così abbandoni l’orgoglio mostrando la tua parte più fragile pronunciando quelle tenere parole “mi manchi”… così chiami con il cuore in gola e il cellulare è spento…bene! Quando ti cerco non ci sei mai.