Rod Serling – Televisione
È difficile fare un documentario televisivo che sia incisivo ed approfondito, quando ogni dodici minuti viene interrotto da conigli ballerini che decantano una carta igienica.
È difficile fare un documentario televisivo che sia incisivo ed approfondito, quando ogni dodici minuti viene interrotto da conigli ballerini che decantano una carta igienica.
Quando la coscienza non avverte niente di sbagliato, che c’è da sentirsi inquieti, che c’è da temere?
Nel momento in cui deciderai di spegnere la tv, solo allora avrai acceso il cervello.
Scazzottiamoci, prendiamoci a sputi in faccia, così fottiamo il pubblico, lo imbarbariamo e avremo un’Italia di merda.
Oggi c’è una forma di potere molto più sottile che è sostanzialmente il controllo del pensiero, il controllo delle idee. Questo è molto pericoloso perché io quando ho controllato le idee di tutti coloro che sono subordinati al potere, costoro pensano come il potere, lo applaudono, lo vogliono, lo desiderano, lo adorano. Perché pensano come lui. E poi il secondo grado, ancora più pernicioso, è il controllo dei sentimenti. Ci sono delle trasmissioni televisive che insegnano ai giovani come si ama, come si odia, come ci si innamora, come ci si arrabbia. Quando io ho determinato il controllo dei sentimenti, io ho il potere assoluto. Perché non solo penso come mi hanno insegnato a pensare i mezzi televisivi, ma sento come loro desiderano io senta. A questo punto sono arrivato alla completa gestione del mondo, su cui opero.
Sono ormai finiti i bei vecchi tempi, quando i fedeli come atto di fede si limitavano a flagellarsi o a imporsi terribili penitenze, adesso siamo passati a metodi ben più cruenti: si mostrano le proprie inesistenti abilità ad uno show televisivo, nell’ottimistica speranza di ottenere un amnistia generale, data l’entità dell’atto di fede, per le colpe presenti passate e future.
Lo senti questo profumo, Costanzo? Sono in odore di santità!