Oliviero Amandola – Tempi Moderni
In questo nuovo mondo dove tutto è ormai digitale e la solitudine di massa avanza, tutto ci sembra normale, reale, anche l’amore virtuale.
In questo nuovo mondo dove tutto è ormai digitale e la solitudine di massa avanza, tutto ci sembra normale, reale, anche l’amore virtuale.
Tutta l’arte è un vaneggio, la politica è un vaneggio; i supermercati e le autostrade, la scienza e la letteratura, la filosofia e la guerra. La religione è un vaneggio, le chiese e le sigarette. L’amore è uno dei vaneggi più grandi. Noi stessi siamo un vaneggio chimico che sta in piedi e parla per non so quale tipo di miracolo. Siamo arte, la terra è arte e un vaneggio perché l’universo è un vaneggio enorme. Questo stesso commento è un vaneggio, ma qualcuno potrebbe considerarlo poetico e quindi arte. Secondo me è arte tutto quello che contiene l’impegno di una qualsiasi parte del cervello e i sentimenti, soprattutto gli ultimi perché sono un vaneggio del cervello e aiutano a produrre arte, più grande è il sentimento, più grande è il vaneggio, più grande è l’opera. Oggi mi andava di pensarla così, domani potrei anche pensarla in modo diverso, ma credo di no, ne sono quasi certo.
Belli e fatti di jeans, meglio di una pubblicità dal vivo.
Farsi guidare dal cuore equivale a voler raggiungere una meta impostando il navigatore satellitare.Probabilmente vi porterà a destinazione, ma prima vi farà fare strade sterrate e sentieri impervi.
L’asticella vien’abbassata sempre di più, ma poiché sono tutt’amanti della limbo dance.
Ciò che più temo non sono i venditori di illusioni, ma la loro assidua clientela.
Non si desidera tanto l’essere felici, quanto il poterlo mostrare agli altri. La felicità è uno status symbol.