Mariella Buscemi – Tempi Moderni
Nei meccanismi di quest’era digitale, si fa copia ed incolla anche di sentimenti.
Nei meccanismi di quest’era digitale, si fa copia ed incolla anche di sentimenti.
In questa nostra società, in cui si rincorrono sempre nuovi modelli, si sceglie badando più all’apparenza che all’essenza.
Certo eravamo giovani, eravamo arroganti, eravamo ridicoli, eravamo eccessivi, eravamo avventati, ma avevamo ragione.
Che c’è di più buono del profumo di Donna? Mistico, magico, dolce, terribile profumo di Donna! Mentre provano amore o l’amore lo fanno è inconfondibile, sembra un invito, un richiamo, una promessa, a volte, un castigo, una vendetta, una semplice resa. Donne che si attorcigliano nella loro essenza, la propagano, la disperdono, la lanciano come briciola, come filo e scia da seguire. Fragranza seducente di lembi di pelle fresca che, furtivamente, s’intravedono dalle scollature o dalle trasparenze. Uno sguardo d’intesa oltre gli occhiali neri che si unisce al rossore improvviso delle guance per un gioco che si è spinto un po’ oltre e fuggito al proprio controllo, il capo chino, la mano che passa nervosamente tra i capelli, rumore di tacchi.
Vedo il razzismo serpeggiare sempre verso il più povero. Classismo?
Gli oggetti: orpelli congeniali all’uomo ed alla sua tendenza al dominio per ovviare al senso tragico della impossibilità di potere e dello scorrere inesorabile del tempo; gli oggetti: anello di congiunzione tra il prima, il dopo, i ricordi, i luoghi, le persone. Un oggetto concreto per ogni mancanza concreta.
Una struttura diventa architettonica, e non scultorea, quando i suoi elementi non hanno più la loro giustificazione nella natura.