Chiara Libero – Tristezza
Nell’inferno della solitudine si muore.
Nell’inferno della solitudine si muore.
E quando sparirò componiti le domande di perché lo fatto e risponditi da sola perché non ci sarà più nessuno a darti spiegazione.
Il dolore, quando è cocente e duro, ha il sapore dell’urlo straziante di una belva ferita a morte!
Oggi il mio dolore è così intenso, che credo che la felicità è una malattia e la tristezza è mia unica salute.
Una delle domande più difficili a cui rispondere è “come stai?” quando non vorresti pensarci nemmeno tu.
Ci sono vuoti incolmabili, e sono quelli che solo chi ami può riempire.
Che c’è? C’è che sono le tre di notte e non ho voglia di spegnere la luce. Non ho voglia di ricominciare a pensare. Non ho voglia di addormentarmi con gli occhi bagnati. Non ho nemmeno voglia di svegliarmi domattina, perché la giornata sarà uguale a questa appena passata. E così scrivo, per cercare di buttar fuori qualcosa che tanto so già di non riuscire a fare. Che c’è? C’è che sono stanca. Stanca di vedere un grosso punto davanti alla mia vita. Così va. Da schifo. Non la spegnerò la luce stanotte!