Mariella Buscemi – Tristezza
La solitudine mi ha fatto doppia perché io non fossi più mancante dell’altro. È attraverso l’altra voce dentro me che mi faccio compagnia: scissa, ma unita; rotta, ma intera; una, ma non una.
La solitudine mi ha fatto doppia perché io non fossi più mancante dell’altro. È attraverso l’altra voce dentro me che mi faccio compagnia: scissa, ma unita; rotta, ma intera; una, ma non una.
Pretendiamo sempre che sia sempre l’altro a fare il primo passo, a chiedere scusa, a venirci incontro, ma dimentichiamo che anche noi siamo “l’altro” per chi abbiamo accanto.
Non essere triste per ciò che non hai, ma vivi per ciò che ti è stato donato.
E le ali mi diventano scapole e le scapole si sgretolano sotto il peso di piume irrorate di paure.
Dietro la disperazione si cela la morte.
Natale vuole dire malinconia: è come quando ti manca qualcuno che ti sta a cuore e vorresti che questa persona fosse li con te.
Nulla è più triste che il trovarsi in una casa dove le persone e le cose che dovrebbero essere le più intime ci sono quasi sconosciute.