Michela Strega – Tristezza
Io sono il dolore, del male che mi infliggo.
Io sono il dolore, del male che mi infliggo.
Di uomini che ti sanno toccare la pelle il mondo è pieno, è di quelli che sanno accarezzare il cuore che scarseggia.
Spesso le partenze sono accompagnate da nebbie di tristezza. Succede, quando si vuole bene. La normalità come un sottile vento tra i suoi vortici la dirada, ricordando che arrivederci non è addio.
Il dolore mi ha cambiato e ha fatto di me una persona nuova e diversa. Mi ha resa più dura agli occhi del mondo, ma piena di paure e di fragilità. Adesso sono sicura di me, cammino decisa e so cosa voglio. Però dentro me nascondo una valanga di emozioni contrastanti, mille paure, tanti dubbi e quella tremenda sensazione di sbagliare nuovamente e di dover soffrire ancora.
Dicono che piangere è un segno di debolezza. A volte non se ne conosce il motivo: ansia, irrequietezza insoddisfazione, dolore, gioia? Le lacrime sono uno sfogo, come se ad un certo punto le sacche lacrimali “tracimassero” ed esse scorrono inarrestabili, improvvise: l’importante è riuscire ad asciugarle e a ritrovare un sorriso.
È un errore piangere su cose passate, quando ci si trova in un momento di debolezza e sconforto.
Una donna sa comprendere, sa aspettare, sa soffrire in silenzio, ma sa anche quando è il momento di andare per non tornare più.