Elisabetta Barbara De Sanctis – Tristezza
Questo non è un cuore, a volte è piombo fuso.
Questo non è un cuore, a volte è piombo fuso.
Anche se siete morti, per me siete ancora vivi.
Per un attimo mi sono sentita soffocare ed ho dovuto aprire la finestra. Era come se il tuo profumo fosse ancora qui, ma non potevo capire come fosse possibile e ho sentito il bisogno di aprirla, perché dovevo respirare altro.
Dunque sarà la pioggia che dipingerà lacrime in cielo e bagnerà la mia nuda anima, sfiorata dal vento della sofferenza… In attesa d’un nuovo raggio di sole che illumini, il mio tenebroso e provato viso.
Non capisco se certe persone hanno dei problemi di doppia personalità, vuoti di memoria, mitomania, rimorsi di ricordi o semplicemente tutto è cattiveria.
Mi dicono che per stare bene devo tirare fuori tutto quello che ho dentro, ma se si è educati sin da piccoli a non fare trasparire mai nulla è difficile, quasi impossibile, persino le lacrime si nascondono per non farsi notare e tutto resta li sospeso nel limbo di me stessa.
Un lento idillio di stelle e luci a far da cornice ad una notte tempestata di desolazione.La cara sensazione di solitudine, accompagnata da quel vago sapore di alcool.Anestetizzata la mente, è l’anima ad urlare ciò che il cuore cela. Ricolmo di amore dal retrogusto di rabbia…La verità è una. Ognuno di noi è solo un guscio che protegge le stesse cose: fragilità, paure e sofferenze.