Charles Bukowski – Tristezza
Che tristezza. È triste, per davvero, che campiamo tutti quanti come idioti, e alla fine moriamo.
Che tristezza. È triste, per davvero, che campiamo tutti quanti come idioti, e alla fine moriamo.
Vorrei che Dio spegnesse oggi la fiamma della mia vita, l’amore che alimentava quella fiamma non c’è più, non ha senso tenerla accesa se non produce più calore.
La solitudine si nutre della tua assenza.
Sarà per la prima volta che io chiuderò gli stessi occhi con cui ti guardavo e ti amavo per non vedere più i tuoi.
La vita dona la vita toglie, la vita è bella e a volte dura, qualche volta ingrata qualche volta riconoscente. La vita e ciò che si vive nel bene e nel male resta vita come lo è mia vita che mi ha dato ma mi ha tolto anche tanto come le persone a cui tenevo tanto mentre qualcuno mi dice per colpa mia, certo per colpa di essere il risultato di chi si è preso gioco di me. E adesso in ginocchio prego Dio, che sia clemente con questo cuore stremato, incollerito, prega per chi ha potuto recare qualche dolore, prega per me che a fatica vivere. La vita mi ha donato ma mi tolto chi amavo e amo di più di me stesso. La mia mamma, e la mia dolce e cara piccolina.
E si ripresentano certe cose…e tu pensi di essere forte oramai abbastanza per affrontarle,ma ti ritrovi come nuda davanti ad esse,e non riesci ad agire perché le mani ti servono per coprirti…e senti tanto freddo…
È uno strano dolore… Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai…